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Conquistare la Generazione Alpha tramite il coinvolgimento dei fan

Infront
23/06/2025
3 min read

La generazione di tifosi nata dopo 2010 non segue il calcio come facevano i loro genitori. Il fatto che l’espressione fan engagement compaia in ogni presentazione commerciale, indipendentemente dal settore, è un chiaro segnale: la battaglia per conquistare i cuori della Gen Alpha si gioca lì. Questi ragazzi crescono tra video brevi, piattaforme interattive e accesso a contenuti mobile-first costante. Guardare il calcio non basta: vogliono farne parte.

Per restare rilevanti, club, leghe e broadcaster devono trasformarsi in ecosistemi dinamici che offrano connessioni personalizzate e multipiattaforma, in modo che i tifosi di nuova generazione si sentano coinvolti in ogni momento, dentro e fuori dal campo. Gestire attivamenrte la fan experience sta diventando sempre più un vantaggio competitivo decisivo. Ignorare questo cambiamento significa rischiare di perdere la prossima generazione di supporter.

COME LA GEN ALPHA E LA GEN Z STANNO RIDEFINENDO IL MODO DI CONSUMARE IL CALCIO

Coinvolgere i tifosi parte da qui: capire le abitudini “on demand” della Gen Alpha. E no, la TV lineare non basta più. Il modello economico del calcio si è basato per anni sulla vendita dei diritti media e di sponsorizzazione. Rimangono centrali, ma non sono più sufficienti. Solo un quarto dei tifosi guarda più di due ore di TV lineare al giorno, e solo il 16% della Gen Z lo fa con regolarità (GWI). Lo streaming OTT cresce (24% della Gen Z guarda 3-4 ore al giorno), ma è frammentato e la competizione con abbonamenti ad altre piattaforme si fa sentire. Pirateria e highlights gratuiti sono ancora una minaccia seria: le perdite sono stimate in 28 miliardi di dollari l’anno (HBR).

Il futuro? Ecosistemi digitali dinamici che si adattano alla vita dei tifosi, non il contrario. La Gen Alpha vuole contenuti su misura: highlights rapidi, accesso al dietro le quinte, contenuti interattivi, consigli personalizzati. Vogliono un calcio che sentano proprio. Bisogna costruire il sistema pensando a questo. Vuol dire stare su YouTube, TikTok, Twitch, nel gaming – e usare i dati per rendere l’esperienza rilevante.

La Gen Alpha vuole un calcio che sia:

  • Bite-sized: highlights veloci, non repliche integrali

  • Interattivo: sondaggi, live chat, giochi, non solo commenti

  • Personalizzato: contenuti per squadra, giocatore o formato preferito

  • Multipiattaforma: il calcio deve essere dove sono loro

  • Co-creato: da spettatori a protagonisti – remixano, reagiscono, condividono

I rights holders devono costruire ecosistemi multipiattaforma che coinvolgano i tifosi e portino valore aggiunto a media e sponsor. Le sponsorizzazioni tradizionali (loghi, cartelloni, LED) continueranno a esistere, ma oggi i tifosi si aspettano di più: vogliono brand che migliorino l’esperienza, non solo che “stiano a bordo campo”.

Per questo, il futuro del coinvolgimento dei tifosi appartiene a chi costruisce ecosistemi invece di singoli momenti. Luoghi dove i fan possono interagire, personalizzare, condividere e tornare. La fedeltà non si guadagna più nei soli 90 minuti di gioco.

L’AI E IL SUO IMPATTO SUL BUSINESS DEL CALCIO

L’intelligenza artificiale sta già trasformando l’esperienza del tifoso. I contenuti possono essere personalizzati in base a giocatori preferiti, formati o lingue. I feed multi-angolo permettono agli utenti di seguire ciò che interessa. Gli highlights si adattano in tempo reale. Questo è il nuovo standard in un mondo digitale sovraffollato.

L’AI aiuterà anche a impacchettare e distribuire meglio i contenuti, adattandoli in automatico per formato, pubblico e piattaforma, e garantendo che ogni contenuto arrivi nel posto giusto al momento giusto. Cambierà il modo in cui il calcio si monetizza: contenuti iper-personalizzati, pubblicità immersive, sponsorizzazioni interattive.

Usata intelligentemente, l’AI permette a rights holders e sponsor di creare relazioni dirette con i tifosi, anche su larga scala. Ed è lì che sta il vero valore a lungo termine.

Entro il 2030, il 90% dei dirigenti sportivi si aspetta che l’AI aumenterà significativamente ricavi ed efficienza. Chi saprà combinare AI, dati dei fan e strategie direct-to-fan vincerà la loyalty della Gen Alpha.

QUAL È IL FUTURO DEI RICAVI NEL CALCIO?

Il calcio è più globale, competitivo e frammentato che mai. La grande opportunità di guadagno non è (solo) nei media. È nell’appartenenza. Nella connessione con i tifosi. Non significa buttare via ciò che funziona, ma costruirci sopra. Monetizzare l’engagement dei fan non passa più solo da TV o cartelloni. Per raggiungere la Gen Alpha servono modelli ibridi: diritti media + interazione digitale + percorsi personalizzati per i fan.

A vincere non sarà chi ha più tempo in onda, ma chi costruisce un legame più profondo. Chi smette di parlare ai tifosi e inizia a parlare con loro. Chi capisce che l’esperienza personalizzata e multipiattaforma non è un extra, è il minimo. La Bundesliga è su Roblox. La FIFA lavora con creator digitali. La Serie A investe negli eSports. Sono segnali: il futuro della fan loyalty e dei ricavi parte da qui.

Per farlo, i rights holders dovranno sviluppare capacità interne e allearsi con partner capaci di localizzare contenuti, cogliere le sfumature culturali e muoversi in fretta.

Il futuro è fatto di strategie ed ecosistemi, non campagne ed azioni singole.