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Come l'utilizzo della Radio Frequency per la produzione garantisce la messa in onda in diretta di una gara di ciclismo

Infront
19/08/2025
2 min read

Raccontare in diretta una gara ciclistica sembrerebbe quasi impossibile. Un “campo di gara” che si estende per centinaia di chilometri, spesso attraverso montagne e vallate. I punti di riferimento visivi per gli spettatori sono pochi e distanti, e raccontare la corsa richiede quindi uno sforzo narrativo costante.

Eppure, con il giusto setup RF (Radio Frequency) e una squadra ben rodata in grado di armonizzare le azioni dei singoli in un’opera di concerto, la storia avvincente di una corsa ciclistica può essere raccontata nel migliore dei modi con una produzione che fa del movimento il suo punto di forza. 

Come utilizzare la Radio Frequency per catturare ogni momento della gara

L’allestimento tecnico necessita la massima attenzione a ogni dettaglio.

«Durante la gara utilizziamo due motociclette e un elicottero. Le due moto riprendono il gruppo… e sopra di loro l’elicottero realizza spettacolari immagini ambientali», spiega Jacco Smuling, RF Project Manager per Infront Productions. Tutte queste immagini vengono poi trasmesse — letteralmente verso l’alto — a un aereo che vola sopra le Alpi a 7 km di altitudine.

Da lì, il segnale viene ritrasmesso verso i centri di ricezione a terra che, per mantenere la visibilità ottica necessaria, spesso richiedono l’uso di gru per sollevare le antenne sopra i tetti.

«Dobbiamo essere al di sopra degli edifici, per garantire il collegamento diretto tra l’aereo e la linea d’arrivo», aggiunge Jacco. Da quel punto, tutto confluisce nel mezzo mobile di regia (OB truck), dove il programma viene montato e trasmesso in diretta.

Il risultato? Immagini continue e coinvolgenti, che passano in tempo reale da una strada di montagna alla volata finale nel cuore di una piazza cittadina.

L'importanza di avere un team di professionisti che lavora di concerto

Naturalmente, la tecnologia funziona solo se la squadra funziona. Nei collegamenti RF, le relazioni umane sono importanti quanto i router. I team motociclistici lavorano a stretto contatto: un solo errore di tempismo o una manovra sbagliata possono interrompere la trasmissione. Ma per chi lavora sul campo, più che il modello della telecamera o le specifiche tecniche, a contare davvero è la fiducia.

«L’elemento più importante nella collaborazione è il cameraman. Deve fidarsi di me al 100% — in moto siamo una squadra», racconta Jos Haijen, pilota moto per Infront Productions. In altre parole: equilibrio, sincronismo e condivisione del rischio.

«Siamo un buon team. Non serve parlarci molto. Sappiamo come guidare, ci conosciamo», aggiunge Robert Egging, operatore camera moto per Infront Productions.

Conoscere lo sport per raccontarlo al meglio

La fiducia è fondamentale anche in volo. I più moderni sistemi giroscopici permettono agli operatori di zoomare da grande distanza mantenendo stabile l’immagine.

«C’è un gimbal montato sull’elicottero… sono sistemi giroscopici stabilizzati. Questo mi consente di zoomare con una grande lente di ingrandimento e mantenere comunque l’immagine ferma», spiega Bas Vandenbranden, operatore camera aerea per Infront Productions. «Più conosco lo sport, più riesco a catturare immagini che aiutano il regista a raccontare e spiegare la corsa».

Questa capacità narrativa viene messa alla prova ogni giorno. «La cosa interessante del nostro lavoro è che lavoriamo veramente da remoto… La partenza può essere a 100 km di distanza. E poi, all’improvviso, quando andiamo in diretta, iniziamo a lavorare tutti insieme come un’unica squadra». In altre parole, tutto è scollegato… finché non lo è più. E in quel momento, tutto funziona.

Nel ciclismo la storia è sempre in movimento, e la produzione deve seguirla. Attraversa vallate, vette, fiumi e città, sospinta dalle onde radio e dalla fiducia reciproca.

Grazie a squadre come questa, il segnale non cade mai. Non si perde mai l’attacco decisivo. Si assiste semplicemente allo svolgersi della corsa, con la miglior visuale possibile.