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Come sfruttare al meglio i diritti digitali per massimizzare i risultati di una strategia di sponsorizzazione sportiva

Infront
25/08/2025
3 min read

Strategie innovative di sponsorizzazione sportiva nel 2025: oltre i diritti digitali, verso un vero coinvolgimento
dei fan

L’inventario dei diritti digitali è infinito. L’attenzione dei fan no.

Un piano di attivazione vincente deve essere in grado di comprendere dinamicamente ed efficacemente al suo interno diversi asset digitali, che siano in grado di coinvolgere attivamente i tifosi nel tempo. In uno scenario saturo come quello attuale, una strategia vincente non dipende dal possesso dei diritti digitali, ma dalla maniera in cui questi vengono attivati.

I fan oggi hanno il pieno controllo su cosa guardare, quando e come. Se un’attivazione di brand non è rilevante, immediata o divertente, scivola via nello scroll infinito.
Questo significa che le attivazioni devono essere guidate dai comportamenti dei fan, non dai calendari marketing; devono vivere dentro un ecosistema, non su un calendario editoriale.

Cosa sono i diritti digitali e come attivarli in modo efficace

Il feed medio di un fan è strapieno: highlights, promo, anteprime, backstage. Pubblicare non è mai stato così facile, ma emergere non è mai stato così difficile. Possedere i diritti non basta. Gli algoritmi sommergono i tifosi di contenuti che non hanno chiesto, e le sponsorizzazioni tradizionali — loghi, post standard, branding statico — si perdono nello scroll.

Tre sfide chiave delle strategie digital-only:

  • Irrilevanza: loghi e post statici non si adattano al comportamento dei fan.
  • Sovraccarico visivo: i feed algoritmici seppelliscono le attivazioni banali.
  • Gap di engagement: mancano esperienze in tempo reale o interattive che catturino l’attenzione in maniera prolungata.

Senza un framework di ottimizzazione delle campagne che si evolve nel tempo, anche la miglior gestione dei diritti digitali fallisce. I brand devono attivare i loro diritti digitali offrendo qualcosa che i fan desiderano davvero.

Per raggiungere un risultato di valore attraverso le loro strategie di sponsorizzazione, i brand devono smettere di pensare solo in termini di visibilità e iniziare a pensare in termini di esperienza. Attivare i diritti digitali significa sviluppare un approccio real-time basato sull’engagement dei tifosi.

I vantaggi legati alle sponsorizzazioni digitali nello sport

Lo sport ha ancora un vantaggio unico rispetto al resto dell’entertainment: i momenti live, imprevedibili. È uno dei pochi contenuti che restano un “appuntamento da non perdere”. Questo nucleo emotivo rende lo sport uno spazio di enorme valore per i brand, considerando che i contenuti sportivi generano un engagement molto più alto di altri formati social. Ma funziona solo se i brand si presentano in modo significativo. Realtà aumentata, accessi virtuali, contenuti gamificati catturano il coinvolgimento dei fan più che mai.

Un esempio: l’attivazione della Bundesliga su Roblox ha dato ai tifosi un modo interattivo e gamificato per connettersi con squadre e giocatori — una campagna pensata per il comportamento dei fan, non per le logiche tradizionali dei brand.

Nell’era dei social e della personalizzazione, la visibilità può portarti sullo schermo. Ma solo un’esperienza memorabile ti porta nel feed — e nella testa del fan.

Strategie innovative che incontrano i fan dove sono

I fan reagiscono in tempo reale, remixano highlights e creano il proprio feed, spesso prima che i rights holders abbiano creato dei contenuti per loro. Con il 43% dei tifosi che usa i social solo per seguire i trend sportivi (GWI), se la una strategia di sponsorizzazione non include un layer digitale in grado di intercettare i tifosi nei tempi e nelle modalità che loro già utilizzano, corre il rischio di lasciare sul tavolo una grande fonte di potenziale guadagno. Una sponsorizzazione di successo è costruita intorno alle modalità di ingaggio che i tifosi già hanno.

Le campagne più efficaci oggi funzionano come ecosistemi: flessibili, coordinate tra team, capaci di adattarsi in tempo reale. Si supera così il vecchio modello della “visibilità durante la partita” per passare ad attivazioni modellate da contesto e comportamento.

Dieci anni fa la sfida era l’attenzione. Oggi è la rilevanza. I brand vincenti investono in infrastrutture che tracciano le attivazioni, personalizzano i messaggi e rispondono in tempo reale. Sempre più spesso, collaborano con rights holders che offrono supporto oltre i diritti definiti da contatto: packaging, delivery e creatività.

Un esempio è la partnership di Vodafone con la Turkish Volleyball Federation. Una campagna localizzata ed emotiva ha raggiunto 2 milioni di fan e ottenuto il 6,6% di engagement. Perché? Non parlava ai fan, ma con in fan, utilizzando il loro modo di parlare e adattandosi ai loro tempi e alle piattaforme utilizzate da loro.

L’IA al servizio dei diritti digitali

I diritti digitali non hanno un valore intrinseco: devono essere attivati. Secondo Nielsen Sports, le campagne “digital-first” con distribuzione personalizzata superano le sponsorship tradizionali in conversione e fiducia. La personalizzazione e la localizzazione devono essere il punto di partenza in un mondo dove la tecnologia permette contenuti illimitati. Il valore non è nella quantità, ma nella qualità. L’IA può semplificare la stesura degli accordi di licensing e automatizzare il reporting in tempo reale.

Tra timori e hype, va ricordato che l’intelligenza artificiale può alimentare la creatività, non sostituirla. Usata bene, aiuta a personalizzare contenuti, individuare momenti ad alto impatto e sviluppare campagne con precisione: da reel su misura che raccontano gli highlights di un match, alla localizzazione in tempo reale, fino al targeting del fan nel suo momento di massimo engagement.

Ma la distinzione è chiara: l’IA può decidere quando e come; solo le persone definiscono il perché. I brand che la usano per produrre contenuti generici restano rumore. Quelli che la usano per elevare lo storytelling con rilevanza, timing e tono emotivo emergono.

Quale sarà il
futuro delle sponsorizzazioni sportive?

Le sponsorizzazioni che producono risultati rilevanti nel 2025 sono basate sul principio che gli obiettivi non si raggiungono in modo passivo. Le sponsorizzazioni che hanno successo sono partecipative, personali e always-on.

I brand che otterranno i risultati migliori saranno quelli che considerano i diritti digitali l’inizio di una conversazione, non la fine di un media plan.

Gli altri? Semplicemente scrollati via.